martedì 7 maggio 2013

Noi c'eravamo



                                                Il porto dell'Acquasanta vista da "Villa Igea"

domenica 28 aprile 2013

Laboratorio di genitorialità, impressioni.

Durante i vari incontri del laboratorio di genitorialità ho appuntato piccoli accorgimenti che mi potevano essere di aiuto nel futuro per ricordare le sensazioni, esperienze, sentimenti, consigli o trucchi che potevo condividere con chi è interessato a riflettere come genitore.

La comunicazione e come comunichiamo
Come ci ha fatto notare la psicologa, non si può non comunicare perché anche senza volere stiamo comunicando. Io stessa, dopo aver riflettuto su questo, ho sperimentato tante volte che, facendo attenzione, anche  senza le parole è possibile percepire i messaggi del corpo, cosa a cui prima non davo importanza. Ho apprezzato il consiglio di osservare ed ascoltare prima di parlare e aspettare il proprio turno e non trarre conclusioni affrettate, soprattutto se si è in tanti a parlare. Che l’opinione mia può essere diversa dalle altre ma che tutte sono valide perché formano parte dell’ aspetto soggettivo e non c’è una sola risposta.
La rete sociale.
Con una rete sociale fitta si corre il rischio di perdere un po’ la privacy ma ha il vantaggio che se uno ha difficoltà ha tante possibilità di trovare aiuto e questo avvenire in tempi brevi grazie alla rete di amicizie. Al contrario con una rete più dispersa si guadagna in privacy perché i nostri amici non si conoscono  fra di loro quindi possiamo raccontare cose personali senza che gli altri vengano a conoscenza ma, per esempio, se si organizza una cena si crea il problema se si troveranno bene insieme al nostro incontro persone che non hanno cose in comune o non si conoscono.
Si è parlato di come ci rapportiamo noi genitori con gli altri genitori dei nostri figli. Attraverso un gioco di roll  si sono mostrati varie personalità di mamma e il loro comportamento in diverse situazioni scolastiche, analizzando poi il loro comportamento e come migliorare il nostro comportamento futuro in queste situazioni. Si è cercato di capire come si sente il genitore nelle varie situazioni.

CINEFORUM COMUNICAZIONE GENITORI-FIGLI.

Abbiamo fatto un cineforum sul film Genitori e figli istruzione per l’uso, devo dire che è gradevole da vedere anche in famiglia (da escludere con bambini troppo piccoli tutto il film solo alcuni passaggi) e poi commentare come si è sentito uno al vederlo, così come alcune delle mie college hanno fatto.
Un consiglio tratta di vederlo da tutte le prospettive possibili, dalla parte dei genitori che sono a sua volta pure figli e i contrasti che si hanno con i nonni, dalla parte delle diverse fase della vita di una persona dalla prima infanzia (il bambino che fa male ad un suo compagno forse l’inizio d’una fobia) alla adolescenza (prime esperienze ed scoperta della sessualità, ribellione e ricerca del futuro al di fuori degli insegnamenti genitoriali grazie ad una forte autostima del figlio del professore), all’età matura (problemi di coppia e mancanza di comunicazione fra genitori) e la vecchiaia (madre che cerca il figlio negli ultimi giorni della sua vita, anche se non è stata molto presente, e che stabilisce un buon rapporto con la nipote dando a questa una prospettiva diversa a quella della madre).
Grazie al film sono venuti fuori tanti argomenti che poco a poco mi hanno fatto riflettere e trarre le conclusioni seguenti:

Per costruire la felicità familiare, presente e futura, sono necessari un mix di speranza e fiducia legate ad una visione del domani che non sia illusoria o ingannevole (facendo credere ai nostri figli che tutto sarà bello, facile e sicuro), ma neanche pessimistica (che non prospetti cioè sempre il peggio agitando il fantasma della paura). Il consiglio è quello di rapportarsi con la realtà senza disconoscere le difficoltà che la vita ci riserva, ma bisognerebbe farlo mantenendo un atteggiamento positivo verso il futuro. Così esistono una serie di percorsi rivolti a tutti quelli che sono alla ricerca non solo della felicità dei propri figli, ma anche del modo migliore per essere genitori, rimanendo se stessi e, soprattutto, con la gioia di esserlo.
Se è importante il dialogo nelle relazioni interpersonali, lo è ancora di più la comunicazione nella famiglia. La comunicazione è guidata dai sentimenti e per l’informazione che trasmettiamo e capiamo.  La comunicazione ci serve per stabilire contatto con le persone, per dare, oppure ricevere informazione, per esprimere o capire ciò che pensiamo, per trasmettere i nostri sentimenti, comunicare alcun pensiero, idea, esperienza o informazione con l’altro, e ci uniamo o vincoliamo per l’affetto.
Quando esiste la comunicazione nella famiglia, sicuramente si può affermare che esiste una complicità, e un ambiente di unione e affetto nella casa. Ci sarà sopratutto un rispetto reciproco e dei valori più fermi. Invece, creare questo clima di comunicazione nella famiglia, non è un compito così facile. Dobbiamo aiutare i figli con pratiche, introducendo meccanismi che facilitano la comunicazione.

Piccoli consigli per migliorare la comunicazione fra genitori e figli.

- Nel dare una informazione, cerca che sia sempre in un modo positivo.
- Ubbidire alla regola di “tutto ciò che si dice, si deve compiere”.
- Empatia o mettersi nei panni del altro.
- Dare messaggi consistenti e non contraddittori.
- Ascoltare con attenzione e interesse.
- Creare un clima emozionale che facilita la comunicazione.
- Chiedere  l’opinione degli altri.
- Esternare e condividere sentimenti.
- Essere chiari quando si chiede qualcosa.
- Le punizioni per comportamenti sbagliati.
- Saper dire no al momento giusto.

Le punizioni devono essere legate alla situazione che le esige immediatamente non posposte perché altrimenti non è chiaro il motivo della punizione e devono essere coerenti con il comportamento sbagliato (si il giovane viene in ritardo la sera no deve essere punito senza computer perché la punizione giusta sarebbe inerente al orario di ritorno a casa o a non uscire per un periodo affinchè si ristabilisca la fiducia del ritorno in orario stabilito).

Le prime esperienze del bambino avvengono in famiglia ed è importante che i genitori, in qualità di primi educatori, devono poter interagire con lui in maniera costruttiva,  questo per essere in grado di "incoraggiare lo sviluppo di una sana volontà".
Sarà bene poi ricordare che il bambino in età prescolare vive nel presente, quindi probabilmente si confonderà di fronte ad una domanda dell'adulto che implichi la cognizione di tempi passati o futuri.

Le paure fanno parte dello sviluppo del bambino e in alcuni momenti è sicuramente utile – la prudenza del bambino ha in fondo una funzione protettiva - per questo si parla di affrontare e gestire le paure, non di reprimerle. E’ importante che il bambino comunichi le sue insicurezze e i suoi timori, educatori e genitori devono prenderlo molto sul serio perché si ha a che fare con il suo sviluppo psicofisico. Piccole insicurezze si trasformano in paure esistenziali. Un aiuto importante viene dai disegni, specchio della personalità dei più piccini, che parole e gesti, spesso, non esprimono.  Il modo migliore per superare le paure, è non drammatizzarle, lasciarle esprimere, soprattutto con il linguaggio non verbale che permette, nella libertà del foglio bianco, di lasciarle manifestare con grande chiarezza. Dopo questa prima parte di comprensione, si cerca la soluzione e si possono dare consigli e suggerimenti, filtrati dalla nostra esperienza, lavorando sul bisogno che ogni bambino ha di un ambiente sereno, stabile e stimolante per crescere.
Alcune delle nostre paure sono così radicate nel tempo che si trasformano in fobie da adulti in gradi di influenzare la nostra vita quotidiana: paura di certi animali, di prendere l’ascensore, non riuscire ad avere contatto fisico con altri per paura dei germi e lavarsi in continuazione le mani, paura dell'uomo del sacco (in spagna) che li porta via, etc.

L’autostima è quella fiammella che brilla nel fondo degli occhi di un bambino quando la mamma o il papà lo lodano o gli esprimono la loro soddisfazione. E’ la consapevolezza del proprio valore alla base dello sviluppo di una personalità forte. La speranza, significa insegnare al bambino a darsi delle mete realistiche e a sforzarsi per raggiungere un obiettivo. A volte compare, nei bambini in età prescolare, un comportamento aggressivo conseguente alle paure e le insicurezze cumulate da una serie di accadimenti ed esperienze negative come delusioni o ferite interiori. Una condizione tale che nel bambino potrebbe frenare lo sviluppo del proprio valore, dell’autostima e della consapevolezza della propria forza con cui dovrà fare i conti anche da adulto.“Diventa forte e sicuro chi ha potuto sperimentare fin da piccolo di valere qualcosa, chi viene amato incondizionatamente, colui a cui è stata data fiducia”.
Mamme e papà rivestono quindi un ruolo fondamentale nella costruzione dell’autostima dei loro figli i quali, se cresceranno sentendosi amati e sostenuti nelle loro iniziative, svilupperanno una sana fiducia nelle proprie capacità. L’orgoglio di sé, che ogni bambino deve imparare ad avere dando valore ai suoi successi, ai suoi buoni comportamenti.



martedì 16 aprile 2013

tutti a scuola... di cucina

Il video della gara di cucina. clicca qui per vedere il video
una versione migliorata si può vedere  qui

domenica 14 aprile 2013

Ciak si cucina


Domani tutte in scena! 
Le squadre del Tonno e del Pesce spada si sfideranno in una gara tutta da...gustare!
Già fervono i preparativi, in mattinata la spesa e nel pomeriggio, in una nuova location, si svolgerà la nostra "Prova del Cuoco", alla presenza di una qualificata giuria, che decreterà la squadra vincitrice!

lunedì 25 marzo 2013

La saggezza popolare nei proverbi siciliani


Calcio e calcetto all'Acquasanta

Quali strutture offre il quartiere per praticare sport? Dove vanno i nostri bambini a giocare?
Cominciamo con le scuole di calcio e calcetto:
La più vicina alla scuola secondaria di primo grado dell'I. Abba Alighieri, è la scuola calcio Montepellegrino che utilizza, per gli allenamenti, i campi di calcetto della Castellana Bandiera n°5; sempre in questi campi si allena la scuola calcio Arenella.
Poi vicino alla scuola primaria, abbiamo la scuola calcio del Cantiere navale.
Nei pressi della parrocchia Madonna della Lettera, i bambini si allenano nel piccolo campetto antistante, che appartiene al complesso sportivo della parrocchia Don Orione, scuola calcio Don Orione.
Poi troviamo fuori scuole di calcio un altro campo di calcetto in erba che si trova dentro il condominio di Via Enrico Filetti, però l'accesso è vietato ai non residenti.
Un altro campetto frequentato dai ragazzini è quello che si trova dietro i campi di calcio del cantiere navale, i ragazzi non so da dove entrino ma li ho visto giocare.
Se qualcuno conosce altri posti mi scriva un commento che io li aggiungo.
 

"Zu" Totò e le panelle

Panelle e crocchè ru "zu" Totò

All'acquasanta vive, sin dalla sua infanzia, il signor Salvatore Speciale conosciuto da tutti come U "Zu" Totò,  gentiluomo e onesto lavoratore. Per più di cinquant'anni è stato uno dei venditori ambulanti più conosciuti di tutta Palermo ma soprattutto nel quartiere Acquasanta, era una vera celebrità.Tutte le mattine posteggiava la sua Ape Piaggio, classica vettura a tre ruote, in via Isaac Rabin di fronte la caserma militare Cascino, dove vendeva con l'aiuto dei suoi figli, le sue gustose panelle e crocchè preparate con tanta cura durante la notte con la collaborazione dell'ntera famiglia.
Le sue antiche ricette risultano ancora oggi inimitate da qualsiasi altra friggitoria, ed è a queste che deve la sua grande notorietà.